MATRIOSKla

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martedì 7 febbraio 2012

Meno male che esistono le deliziose Mauritius


Ogni tanto mi piace pensare che, mentre la nostra vita scorre via nella solita routine, mentre ci laviamo i denti, ci infiliamo i calzini, infiliamo le chiavi nella macchina, oppure addentiamo un panino farcito di prosciutto e formaggio, qualcosa dall'altra parte del mondo, con un differente fuso orario, durante una differente stagione, vive una sorta di ennesima e parallela esistenza.
Immagino che i fiumi scorrono impetuosi, i mari da qualche parte al nord saranno in tempesta, gli animali allo stato brado persi nella savana corrono dietro alle loro prede, oppure una tribù di cannibali tra le isole Marchesi e le Tonga stanno per addentare carne umana, le onde del Pacifico non trovano pace nel moto perpetuo delle acque, e noi? Noi uomini dell'occidente, civili e incivili quali siamo, frustrati o drogati di lavoro, viviamo la nostra pulita e asciutta vita circondati da cemento e automobili, come se volessimo tenere la natura distante, lasciarla nascosta dietro un angolo e dimenticarci che esista.
Domenica scorsa mi è capitato di vedere un posto da sogno. La fotografia qui sopra me la sono portata appresso in questi giorni. Mi piace ricordare quel cappuccio di roccia che sbuca dall'acqua in lontananza, quel verde giardino che pare galleggiare su delle acque evanescenti e la barriera corallina che incombe ai bordi di un quadro da vero paradiso terrestre.
Almeno, laggiù, da qualche parte nell'oceano esiste tale bellezza e me ne rallegro...

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