Leggendo qui e là in rete, ho scoperto che una delle pratiche che più preferisco quando vado in edicola o in libreria, ha addirittura un nome. Si tratta di una parola giapponese 'Tachiyomi', che significa 'leggere in piedi'. Mi è capitato di entrare in una libreria a Osaka e di vedere svariati lettori 'lastminute', oppure otaku fermi in adorazione davanti alle ultime uscite manga, o ragazze perse nel loro mondo davanti ad una rivista di moda. Tutti rigorosamente in piedi e con l'ultimo numero di una pubblicazione editoriale appena uscita, magari non richiusa nell'involucro di plastica e con un prezzo di copertina anche fin troppo alto. Pare che in Giappone sia una pratica diffusa, soprattutto tra impiegati in giacca e cravatta e per di più, tollerata nei principali conbini (abbreviazione per convenience store).
Da noi, questo fenomeno non esiste in una maniera così diffusa e metodica. Per fortuna che adesso, almeno nelle grandi librerie, hanno pensato bene di mettere poltrona e divanetto per sedersi a leggere o consultare i volumi in tutta libertà. Ma mi è capitato spesso, e ancora accade che, se per caso prendo in mano una rivista in un'edicola-negozio, mi senta perforata dagli sguardi dei venditori. Insomma, mi sono sempre chiesta perchè in un negozio di vestiti o scarpe si possano misurare le cose prima di comprarle e in edicola non si possa dare una sfogliata e un'occhiata alla rivista, allo stesso modo.
Meno male che il Giappone è un paese che ha un forte senso dell'educazione e del rispetto.
Se capitasse lo stesso qui, ciò vorrebbe dire che si dovrebbe, con un po' di buon senso, tollerare anche una fruizione, versione 'fastfood' di giornali, libri e riviste, sia che si stia aspettando qualcuno, per puro intrattenimento, o che si cerchi di ammazzare il tempo prima di prendere il treno. Prima o poi ci arriveremo anche noi.
Se capitasse lo stesso qui, ciò vorrebbe dire che si dovrebbe, con un po' di buon senso, tollerare anche una fruizione, versione 'fastfood' di giornali, libri e riviste, sia che si stia aspettando qualcuno, per puro intrattenimento, o che si cerchi di ammazzare il tempo prima di prendere il treno. Prima o poi ci arriveremo anche noi.
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