La piccola, plasticosa Trabi in copertina la dice tutta: questo libro parla del passato. Un passato tramontato proprio in fondo al viale del sole, come invece recita il titolo. Quel sole che il mondo socialista vedeva splendere più lontano di tutti.
Spiazzante per la sua immediatezza e semplicità. Commovente, ingenuo ed esilarante per le gesta di questi piccoli ed immensi personaggi, che hanno popolato la Germania Est, proprio sul finire della sua storia moderna.
Thomas Brussig racconta, con una delicatissima ironia e una velata malinconia, lo storia di Misha che vive le sue giornate pensando a come conquistare la ragazza dei suoi sogni, Miriam, e cerca di sopravvivere agli insulti e alle prese in giro dei suoi coetanei, che vivono al di là del muro di Berlino.
Quando lessi questo libro, immaginai Potsdamer Platz e la terra di nessuno, il Check Point Charlie e i cosiddetti Vapos, ma non immaginai come potessero vivere davvero delle persone comuni al di là di quel muro segreto e leggere questo libro fu il mio personale modo di far cadere un muro. Un muro che da questa parte del mondo sembrava sempre e soltanto cattivo, insidioso, inavvicinabile e soprattutto incrollabile. Un muro che dentro questo libro diventa il punto in cui, la lettera d'amore che Misha e gli altri cercavano di recuperare nella striscia della morte, diventa l'unico punto pulsante che accomuna ogni parte.
Bellissimo il finale, profetico e simbolico, come la macchia sulla fronte di quell'uomo che sapeva di libertà.
Bello! me lo prestasti qualche anno fa e ancora lo ricordo con piacevole nostalgia.
RispondiEliminaLettura consigliata.
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