MATRIOSKla

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giovedì 21 novembre 2013

Wiped out

'Ripulito, eliminato, annientato, distrutto'. Sono questi solo alcuni degli aggettivi che in italiano descrivono quello che in inglese si dice 'wiped out'. Ed è questa l'espressione che in gergo surfistico si usa per indicare chi viene accidentalmente travolto, risucchiato e inghiottito da un'onda.
A tempi alterni capita a qualcuno, come se la statistica dovesse inesorabilmente continuare a mietere le sue vittime. Che tu sia californiano, australiano, sudafricano o altro, non importa. Prima o poi un'onda ti farà suo. Quello che verrà dopo, dipende da te. 
Chissà che cosa pensava Kirk Passmore quando scrutava l'oceano dalle vette del vulcanico paesaggio hawaiano. Forse pensava che un'onda non è una vera onda, se non ti travolge stravolgendoti, che un surfista non è un vero surfista se non ha provato almeno una volta che cosa significhi essere 'ripulito'. E forse pensava che la sfida con la forza della natura più feroce del pianeta, come quella dell'acqua, non avrebbe avuto lo stesso valore e lo stesso sapore, se non fosse stata leale. E dunque per questo motivo Kirk, quel 15 novembre in cui ha trovato la sua onda e in essa avvolta ha trovato anche la sua morte, aveva deciso di non indossare il giubbotto di salvataggio. Ma, accidenti quanto gli è costato. Quell'ultima onda gli è costata tutta una vita, gli è costata tutte le lacrime degli occhi di suo padre che lo guardavano dalla spiaggia nel famoso spot di North Shore sull'isola di Oahu, Hawaii. Se ne va un altro esperto surfista che frequentava le Hawaii da quando aveva 14 anni. Se ne va, quasi celebrando la potenza delle tenebre oceaniche che lo hanno 'eliminato' e dopo averlo 'annientato' e 'distrutto', lo hanno restituito alla riva, privo di ogni speranza. Un'onda di 30 metri, in cambio di un uomo di 32 anni.

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