MATRIOSKla

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mercoledì 22 gennaio 2014

Splendore - M. Mazzantini

Quale modo migliore di cominciare un nuovo anno se non leggere un buon libro. La mia prima lettura e preferenza, per questi esordi del mese, vanno ad un libro scritto davvero splendidamente. Sì, perchè il vero splendore è la poesia, che si spoglia in prosa, per raccontare una storia triste e colma di dolore. Eppure il dolore ha un potere, perchè è un dolore che non si arrende, ma anzi si arricchisce grazie alla forza dell'immagine. Margaret Mazzantini è una scrittrice italiana, ma il suo modo di scrivere mi ricorda tutto meno che la piatta narrativa nazional popolare, che tanto disprezzo. Piuttosto, questo stile così prolisso, così meticoloso, così atrocemente vivo mi ricorda la poesia russa di Anna Achmatova intrisa di crudeltà. Quello spurgare vivifico di una ferita che si tenta di ripulire estirpandone la sofferenza. Infine è confortante ritrovare una tipica scrittura dalla sensibilità e dalla profondità puramente femminea. Sarebbe quasi impossibile dire che il detentore di questo talento così sublime, sia un uomo. Mi domando se anche la traduzione in altre lingue di questo libro, ne mantenga la stessa velata. ma anche roboante femminilità. 
Se 'Non ti muovere' era una lama infilata nel cuore, quello che si vive nelle pagine di 'Splendore' è il momento in cui si estrae la lama del coltello e il cuore prende a sanguinare. Avevo già apprezzato e lodato la cura, l'intensità, l'immensa costruzione scenica e immaginifica di quello che stava dietro all'intreccio di 'Venuto al mondo'. Qui, nonostante l'apparente ovvietà di una storia d'amore tra due uomini gay mai, davvero vissuta, la difficoltà era non rendere il racconto banale, non scolorirne il significato con lo stereotipo - seppur vero - dell'amara realtà. 
Ottimo libro per chi apprezza la lettura con l'anima, piuttosto che quella con gli occhi. L'unica autrice italiana degna del titolo di scrittrice.

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