MATRIOSKla

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mercoledì 20 aprile 2011

LIBRO DEL MESE

Tutti i figli di Dio danzano - Haruki Murakami

E' stata una coincidenza o forse potrei vederla in una maniera più drammatica e chiamarlo presagio. Ho acquistato questo libro di 6 racconti tutti accomunati da un unico concept, ossia il terremoto di Kobe del 1995, una settimana prima del terremoto di Sendai dell'11 marzo 2011.
Poi l'ho tenuto al caldo per qualche settimana, perchè di Murakami non mi rimane molto da leggere e dunque centellino accuratamente ogni volume, ogni capitolo, ogni pagina e ogni parola.
Non sono un tipo da lettura di racconti, ma per il maestro Murakami e per lui soltanto, spesso ho fatto eccezioni. So che ogni suo racconto è un potenziale romanzo. Perchè le sue brevi storie non raccontano, non dicono, ma insinuano. Insinuano che dietro ogni insulsa realtà vi sia un messaggio, un codice da decifrare, un doppio fondo, una porta girevole che condurrà da qualche altra parte. Ma la cosa più geniale è che la strada che sta oltre la conclusione del racconto è sempre una strada incerta, buia, priva di indicazioni. E' come una caduta nel sonno e poi nel sogno e poi nel pensiero e dunque forse soltanto dopo molto ragionare, verso una logica.
Una logica unica e scolpita ad immagine della mente che tenterà di trovarla.
Dunque ogni racconto potrebbe essere 'noi'. Ogni volta ritrovo una parte di me negli scritti di Murakami. Per esempio potrei somigliare all'uomo del racconto 'Atterra un ufo su Kushiro', che abbandonato dalla moglie deve portare un pacco alla sorella di un collega e poi realizza che dentro quel pacco c'è o forse c'era lui stesso. Oppure potrebbe capitare di sentirsi un peso sul cuore, come un rancore, un dolore, un rimpianto e come nel racconto 'Tailandia' voler fuggire lontano da tutti per poi capire che quel peso, come una pietra confiaccata nel petto, ha trasformato anche le parole in pietra e che l'unica soluzione è aspettare un sogno. Altrimenti si potrebbe essere dei prescelti: un giorno potrebbe arrivare un ranocchio, come in 'Ranocchio salva Tokyo' e dirci che potremmo essere proprio noi la ragione per cui anche le cose più terribili non accadranno e quindi avremo salvato noi stessi e altri intorno a noi.
Questi tre, sono quelli che dei 6 racconti di questa raccolta, mi hanno lasciato il segno dell'insinuazione, uno sprone alla riflessione, alla visione, al tormento. Gli altri 3 completano il puzzle.
Chi legge Murakami, non legge solo la realtà, ma legge il surreale, cerca un varco fra le trame dell'intangibile, del non leggibile, di cui nella realtà narrativa dello scrittore si percepisce una silenziosa presenza.
Con questo libro Murakami rende omaggio alla memoria del terremoto di Kobe, appende sullo sfondo di ogni storia il terribile evento come una fotografia, scava in ogni suo racconto un fosso, un precipizio; proprio come la terra muovendosi apre voragini, ingurgita, ruba e più tardi fa ritrovare talvolta vittime, talvolta superstiti, talvolta prescelti.

Il mio voto a questo libro è 8/10.


2 commenti:

  1. Cosa c'è di meglio di un post sul tuo neonato blog per il tuo compleanno?!? :-) Auguri!

    Ne ho sempre sentito parlare bene, ma con questa presentazione hai "insinuato" in me una profonda voglia di leggerlo, questo Murakami.
    Da quale sua opera mi consigli di partire?

    HS

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  2. Grazie per gli auguri mia cara.

    Per quanto riguarda quest'autore, ti consiglio di cominciare con uno dei suoi romanzi più immediati e accattivanti 'Dance, dance, dance'.

    Buona lettura e poi mi saprai...'post-commentare'
    Kla

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