MATRIOSKla

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giovedì 3 maggio 2012

Surf photography

La surf photography è stata fin dalla metà degli anni 60 piuttosto una versione fantastica dello sport del surf che non un mezzo documentaristico. 'Le immagini creano dei desideri', scrisse il giornalista californiano di surf Steve Barilotti nel 1997, 'sono il carburante per i nostri viaggi, ci ispirano, ci solleticano e ci trasportano mentalmente e spiritualmente fuori dalla nostra esistenza diligente e terrena'.
Infatti, dico io, forse è stato proprio grazie alle spettacolari immagini che vidi sulle varie riviste di surf qualche anno fa che mi sentii affascinata dall'esotica spettacolarità degli uomini 'con la tavola'.
La surf photography è un'arte e una pratica che si perdono nel lontano 19esimo secolo, quando per la prima volta fotografie e surf divennero una sola cosa, nella famosa spiaggia di Waikiki alle Hawaii. 
Ma tale genere fotografico fu ufficialmente inventato durante la depressione americana da John 'Doc' Ball. Black, surfista e costruttore di tavole da surf del Wisconsin, passò la sua giovinezza alle Hawaii e costruì la sua prima scatola di legno pesante quasi venti chili per la sua macchina fotografica Graflex nel 1929. Da allora cominciò a scattare foto direttamente dall'acqua. Ad oggi, il progresso della surf photography consiste nel riuscire ad avvicinarsi quanto più possibile all'azione del surfista. Alcuni grandi fotografi di questo genere, a partire dalla metà degli anni '70 si sono inventati modi e mezzi per poter piazzare i loro occhi meccanici all'ingresso dei tubi creati dalle onde o addirittura mentre loro stessi si trovano dentro il tubo, o la cosiddetta camera verde. Non solo questo tipo di fotografia è arte, ma per certi versi la si può considerare anche uno sport, poichè occorrono un'ottima forma atletica, un gran senso del tempo nello stare in mezzo alle onde, molta pazienza e 'senso del surf'. Ovviamente, tale pratica comporta anche un certo pericolo, dato che mentre i fotografi scattano devono prestare attenzione anche al surfista in arrivo, al tubo d'acqua che li sovrasterà alla tavola da surf che passerà quasi sopra la loro testa e in molti casi anche al basso fondale corallino sotto di loro. 
Le foto talvolta vengono scattate dall'elicottero, da sott'acqua o da macchine fotografiche collocate sulla tavola. 
I soggetti tipici degli scatti sono il perfetto profilo illuminato dall'onda, di solito tropicale, il più delle volte vuoto, ma soprattutto decorato dall'azione surf catturata nel momento di maggiore spettacolarità.
Non riesco a concepire il surf senza la fotografia e dunque senza il viaggio. Questa triade è inscindibile e costituisce tutta l'aurea di esotismo, esoterismo e estremismo che tutti gli elementi combinati insieme producono.
Il mio fotografo preferito di surf è sicuramente uno dei grandi miti di quest'arte: Jeff Divine, di cui ho postato alcune foto per dare un'idea della meraviglia di cui il surf si decora.

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