Dopo 4 anni di assenza dall'Italia e dopo il nostro ultimo incontro in Giappone del 2008, finalmente è tornato a farci visita il nostro amico giapponese Taichiro. Ormai non ci sono più dubbi, nè scuse. Aspettiamo sempre con ansia il suo arrivo, perchè come una sorta di Babbo Natale d'oriente, si presenta a noi con doni e prelibatezze culinarie del suo paese.
Prima della sua partenza da Osaka, gli avevo chiesto giusto un paio di scatole di tè verde, ma le mie richieste sono state ultra-esaudite e questa volta ho ricevuto regali di ogni sorta: buste di ramen istantaneo, spaghetti di soba, spaghetti al tè verde, dolci di Osaka e dintorni, piccole briosche ripiene di maron glassè, scatole e buste di tè verde e di tè di riso, salse per condire gli spaghetti di riso, l'insalata, lo shabu shabu e miso in busta per preparare delle ottime zuppe.
Taichiro è un giapponese bizzarro, egli stesso si definisce un 'nippo-napoletano', forse perchè, dice lui, parla un giapponese del sud quasi incomprensibile. E' molto aperto, molto poco cerimonioso e quasi sempre sulle nuvole. Era martedì scorso 8 novembre; è entrato in casa, si è tolto le scarpe, si è lavato le mani e ha cominciato a trafficare in cucina. Il piatto che avrebbe preparato si chiama 'Miso Nabe'.
Miso Nabe
per 5 persone
- un grosso cavolo cinese
- 7 etti di petti di pollo
- una busta di miso aromatizzato in busta
Riempire una pentola da brodo di circa un terzo e metterla sul fornello.
Nel frattempo tagliare il cavolo cinese in pezzi medi e quando l'acqua comincia a bollire, immergerli in acqua bollente. Tagliare i petti di pollo a pezzettini della misura preferita. Mano mano aggiungere anche quelli nella pentola, insieme alle foglie di cavolo. Quando sia la verdura, che il pollo cominciano a cucinarsi, versare del miso dalla busta e mescolare.
La zuppa è praticamente fatta.
Come dice Taichiro, le donne giapponesi posso cucinare questo piatto in qualsiasi momento della giornata e poi servirlo alla propria famiglia, perchè è molto veloce e semplice. E' un piatto tipicamente invernale, nutre e riscalda e alcuni alternano la carne di pollo a quella di manzo, vitello e maiale. Tutte le varianti sono ben accette.
Abbiamo sorbito del tè verde di riso e del vino bianco, ognuno ha succhiato, come nella tradizione giapponese, la sua zuppa dalla ciotola e ha gustato il tutto servendosi delle bacchette. Una serata che mi dava di surreale, una piccola sintesi di diverse culture, strette al tavolo della cucina di casa propria. Cosa si potrebbe desiderare di più? Nulla. Solo che accadano più spesso.
Adesso, con i rifornimenti che ho di cibo giapponese, andrò avanti un bel po' e ho già pronta un'altra ricetta, che Taichiro mi ha spiegato davanti ai fornelli.
Itadakimasu!
Nessun commento:
Posta un commento