MATRIOSKla

MATRIOSKla

martedì 29 novembre 2011

U2 - Achtung Baby

Già il fatto che gli U2 avessero scelto un titolo mezzo tedesco, all'epoca, mi attirava parecchio.
Sarà poi che la Trabi in copertina mi faceva molto Berlino Est, che all'indomani della caduta del più grande Muro della storia, era sulla bocca di tutti e nella mia più fervida immaginazione. Le atmosfere erano intrise di est europeo, il disco ospitava musicista aggiunti alla band come Brian Eno e alcuni brani erano stati registrati proprio a Berlino. Si parlava di 'Zoo TV tour' e per me quel 'Zoo' era solo la parola del titolo di un film che aveva sconvolto la generazione degli adolescenti negli anni 80: 'Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino'.
Tutto questo fu sufficiente a convincermi nell'aprile del 1992 a farmi acquistare il mio primo CD, con i miei soldi della paghetta settimanale. Ero scettica, allora. Era difficile accettare il passaggio dal vinile o dal nastro registrato, ad un dischetto di plastica compatto, che ti potevi portare in giro comodamente. Non saprei dire se fossi più scontenta o più meravigliata, ricordo solo che il settimo disco degli U2 'Achtung Baby', stava occupando tutte le classifiche mondiali e alla radio alla mattina, prima di andare a scuola, suonavano sempre 'The Fly'.
'The Fly' non era che il modesto antipasto, confronto agli altri brani, di un disco grandioso.
Ancora oggi, si dice che gli U2 stessi non si siano mai ripresi da quell'ubriacatura di successo.
Io sono ferma lì, guardo Bono seduto al tavolo di un bar con un sigarillo tra le dita che canta 'One'. 'One' non ha bisogno di essere presentata; è solo un capolavoro, un brano immortale, immenso.
Altrettanto immenso fu Wim Wenders, che per il suo film 'Fino alla fine del mondo' scelse 'Until the end of the world' come canzone per la colonna sonora. 
Personalmente ho amato più di tutte la lunghissima e profonda 'So cruel', con una metrica perfetta e una musica che sembra suonare a rallentatore. Ricordo la carica di 'Mysterious ways' che all'epoca era ballabile ed energetica e che adesso magari sente un po' il tempo, ma è bella perchè ricorda proprio quei tempi.
In chiusura arrivano poi due pezzi potentissimi 'Acrobat' e 'Love is blindness'.

Considero quest'album, un'opera che ha dato inizio alla concezione del disco come evento mediatico. Penso che Bono e soci abbiano prodotto ottima musica, ma che abbiano anche saputo sfruttare temi e momenti storici dell'epoca, in un modo in cui solo grandi band sono riuscite a fare.
Sono riusciti a infilare il tema della caduta del Muro e l'apertura dei paesi est europei in maniera sottile, hanno iniziato un tour in cui si trovavano echi di 'Ziggy Stardust', quando Bono si travestì da MacPhisto allo show di Sidney; sono riusciti a fotografare idealmente un momento e lasciarlo fermo lì per sempre, come un immagine preziosa, come un dipinto che rimane appeso nella nostra memoria.

Nessun commento:

Posta un commento