MATRIOSKla

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lunedì 4 febbraio 2013

Vero come la finzione

Più che vero, direi strano. Ancora una volta il titolo originale di un film ha più senso che la sua traduzione in altra lingua. Infatti in inglese sarebbe 'Stranger than fiction', film del 2006, ambientato a Chicago.
Se un giorno, lavandosi i denti, qualcuno scoprisse che nella sua testa ci fosse una voce, penserebbe subito di essere pazzo o schizofrenico. Invece Harold Crick (Will Ferreli), dopo aver consultato un esperto di letteratura, - che nella fattispecie è un bizzarro ed eccentrico Dustin Hoffman - scopre di essere il personaggio di un romanzo non ancora concluso. A questo punto, voi cosa fareste se, per di più scopriste che quella voce narrante non è d'altri che dell'autrice del libro di cui siete protagonisti e che da lei avete sentito che la vostra fine è vicina? Probabilmente, cerchereste disperatamente la persona che si nasconde dietro quella voce  (Emma Thompson) per dissuaderla dall'ammazzarvi. E questo è proprio quello che Harold tenterà di fare per salvare la sua vita. 
All'inizio stramba e bizzarra, verso la fine la storia mi ha davvero convinto. Soprattutto se dietro questa surreale storia si nascondesse un'altra delle tante metafore della vita stessa, che a me è parso di vedere. 
Un piccolo cammeo che ho apprezzato, in quanto amante dell'articolo, è la scena in cui Harold si trova in un negozio di chitarre, intenzionato a comprarne una e la voce si profonde in romanzate descrizioni dei generi di chitarra più famosi.

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