MATRIOSKla

MATRIOSKla

venerdì 20 gennaio 2012

Donnie Darko e l'eccellenza

Uno dei film più geniali della storia del cinema. Un film che è un insieme un'opera psichedelica, onirica e un rompicapo che non ha mai fine, un labirinto di sensazioni e di possibili soluzioni. Pochi altri film mi hanno così completamente catturato.
Parlo, o vorrei parlare, di Donnie Darko, anche se trovo estremamente difficile poterlo fare, senza cadere in una sorta di spirale senza fine. Nonostante sia uscito ormai più di dieci anni fa, nel 2001, è un film senza tempo.
Diretto da Richard Kelly e ambientato in pieni anni 80, Donnie Darko è la storia di un ragazzo con disturbi della personalità che si trova a vivere una strana vicenda al limite tra il reale e il surreale e a metà tra la fantascienza e l'esoterismo.
Il film inizia con la scena dello schianto del motore di un aereo sconosciuto, che piomba sul tetto della casa di Donnie Darko mentre lui si trova nella sua camera in soffitta. La logica conseguenza di ciò è che egli rimanga vittima e muoia in seguito a questa tragica fatalità.
Diementicavo...Jake Gyllenhall è davvero magnifico in questa interpretazione e la musica è semplicemente struggente. Al solito, un ottimo connubio di arti.
Ma da qui in avanti il film si muove in un labirinto 'spacca cervello' tra ciò che può essere successo e quando tutto ciò che vediamo davvero succede.
Darko è perseguitato da Frank, un gigante coniglio vestito d'argento che diventa una sorta di amico-nemico immaginario e che gli comanda le azioni più insulse, fino allo svelamento dell'uccisione di Frank stesso. MA chi è Frank? E perchè è nel passato di Darko, se in effetti egli compare solo nel futuro? Questa è la domanda che tra le tante, che credo di essere riuscita almeno ad interpretare, tuttora mi è rimasta inspiegata.
Da qualsiasi parte si entri nella trama di questo fitta intessitura narrativa, la coperta sembra coprire un lembo del ragionamento e lasciarne sempre scoperto un altro.
Certo, non si può discutere questo film se non si è disposti ad avere almeno un minimo di propensione a credere che esistano i viaggi nel tempo, che la fisica quantistica sia ancora un enigma da svelare e che la scienza potrebbe portare alla nostra conoscenza mondi sconosciuti. 
Ma al di là di tutto, di questa miscela esoterico-scientifica è davvero potente il modo in cui la storia fonde in maniera umana il modo in cui Donnie cerca di ricomporre a suo modo la storia sacrificando se stesso e salvando tutti gli altri.
Se i viaggi nel tempo sono possibili, allora Darko ha potuto salvare il futuro, ha scelto di svanire nell'occhio del tempo e di lasciare in vita tutti gli altri. Ma come fa? Come fa Darko a sapere che il tempo ha un tunnel segreto dal quale si può tornare indietro? Ecco qual è il plus valore di questo personaggio. Egli come un 'folle di dio', come un ingenuo 'idiota' - nel senso dostoevskiano del termine- è il mezzo, il messia di questa scoperta. La psiche di Darko è 'altra', ecco perchè comprende.
E' meraviglioso come questo film sembri un'anticipazione di quello che scienza tenta di spiegare in termini matematici. E' meraviglioso come la forma di questo frame cinematografico sembri curva, tanto quanto la presupposizione che l'universo stesso lo sia, come perpetrato dalla famose teorie delle stringhe.
Come sempre l'arte si avvicina in modo assai pericoloso alla verità e poi ne è così trafitta da non riuscire più a chiudere la bocca spalancata dello stupore, per poterlo spiegare in termini conoscibili.

Non starò a spiegare come ho capito questo film o se penso di averlo fatto. In verità, ogni volta che tento di farlo devo rivedere il film perchè è difficile tenere a mente la conclusione in maniera logica. Dunque non lo farò. Piuttosto, quando crederò che ci sia ancora qualcosa da capire di questo, a parte la sua genialità, semplicemente mi preparerò ad un altro viaggio nel tempo, accenderò il lettore dvd e ripercorrerò quella distanza a ritroso, quella distanza che divide la pseudo-divinità di Darko dalla profanità della mente comune.
Più che un film è un ologramma, un'esperienza della percezione, un'entrata in uno spazio-tempo distorto, disturbato e un possibile approdo in un mondo tangente e parallelo.

1 commento:

  1. Bella recensione. Amo profondamente questo film, e proprio ieri ne ho scritta una io sul mio profilo. E' incredibile quanto sia facile riproporsi nuovi interrogativi riguardando la pellicola..coni d'ombra sembrano perseguitarla, e i paradossi si incrociano e si intersecano, non distinguendosi l'uno dall'altro.
    Comunque, complimenti!
    Sim

    RispondiElimina