MATRIOSKla

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giovedì 19 gennaio 2012

Phil Collins mi ha spezzato il cuore...

Non riesco a pensare a Phil Collins e a non pensare alla sua decisione di ritirarsi dalle scene di qualche tempo fa.
Nonostante sia stato un artista molto prolifico e quindi ci si possa consolare con moltissima sua musica, per me non è mai abbastanza. Così come non è mai stato abbastanza ascoltare centinaia di volte gli stessi suoi dischi, le stesse sue meravigliose, intramontabili, interplanetarie canzoni.
L'essenza di Phil Collins come cantante solista, dopo l'avventura con i Genesis, si ritrova in un grandissimo disco come '...But seriously'. A detta di tutta la critica questo è il suo capolavoro.
'...But seriously', del 1989, nel quale hanno collaborato anche Eric Clapton e Stephen Bishop, ci ha regalato delle hit indimenticabili come 'Do you remember?', 'Something happened on the way to heaven' (che fu addirittura suonata durante un episodio della serie 7 di Magnum P.I.), 'I wish it would rain down' e soprattutto la famosissima 'Another day in paradise', che nonostante il titolo ingannevole, parlava dei senzatetto e della nostra indifferenza ad essi.
Phil Collins ha raggiunto l'apice del suo successo nel decennio degli anni 80, ne è diventato un simbolo e la sua voce ha il potere di rievocare quei tempi, così come i suoi assoli di batteria, dove in canzoni come 'In the air tonight' facevano tutta la bellezza e l'andatura del pezzo e gli assoli di tromba, che tanto andavano e che hanno davvero spopolato, in canzoni come 'Sussudio' e 'Saturday night and Sunday Morning'. 

Ma c'è un disco doppio, che più precisamente è una raccolta, che per me personalmente rappresenta l'essenza di questo immenso, poliedrico, eclettico, instancabile artista, si tratta di 'Phil Collins love songs'.
Nonostante io non ami più molto, con lo stesso entusiasmo di un teenager, le canzoni d'amore, esse hanno segnato alcuni momenti romantici e non della mia adolescenza. Quelle di Phil in particolare ne sono state proprio un'intera colonna sonora, che io allora pensavo scritte soltanto per me!
La prima esplosione di dolore, mista a quella sofferenza che da giovani si tende quasi ad autoinfliggersi, è legata a 'A groovy kind of love'. Non dimenticherò mai con quale compassione e compartecipazione vidi per la prima volta il video. Phil era seduto in una sorta di scantinato buio, aveva accesso il proiettore e si era messo a riguardare, fumando una sigaretta, le immagini di 'Buster', il film di cui la canzone era colonna sonora e lui stesso protagonista. Una canzone struggente, impossibile non amarla. Durante un viaggio in Florida proprio del 1989 avevo fatto una cassetta con il lato A pieno solo di quella canzone e l'ascoltavo in uno scintillante walkman Sony nel retro della macchina. Mi sentivo già di aver oltrepassato l'apice dei dolori del giovane Werther!
Allo stesso modo è impossibile non passare attraverso la 'fase adorazione' di 'Against all odds', anch'essa canzone del film 'Due vite in gioco', cantata, urlata e pianta da schiere di adolescenti in piena fase puberale a partire da quel fatidico anno 1984 in cui fu realizzata.

Penso a quanto possa essere sensibile quest'uomo, che ha cantato il dispiacere della sua separazione dalla moglie in molte canzoni come 'Separate lives' e che nel 1981 cantò a Top of the Pops 'In the air tonight' con un secchio e un pennello sul pianoforte, perchè aveva saputo che sua moglie si era appena messa insieme ad un decoratore d'interni. Dopo 3 minuti e 42 secondi di preparazione, la sua rabbia per il tradimento della donna a suo discapito, ancora scoppia in quella canzone. 
Insomma, quest'uomo ha il potere di farti rivivere il tuo primo amore o almeno le sensazioni dell'amore. E' come un profumo, togli il tappo e insieme alla fragranza ne esce il passato. Mi capita in particolare con 'One more night', che avrò ascoltato due milioni di volte e ogni singola volta, già dalla prima nota, ho i brividi.
Poi mi ricordo come era vestito nel video e sorrido per le sue giacche con le spalline, le cravatte strette e i capelli lunghi, nonostante la sua già evidente stempiatura. Una canzone che racconta, secondo me, un momento che ogni essere vivente ha almeno una volta vissuto e per questo tocca delle profondità abissali.

Il disco comprende altre innumerevoli magnifiche canzoni. Di ognuna si potrebbero scrivere fiumi di parole, ma ho citato solo quelle che mi sono state particolarmente a cuore. Non dimentico, anche in questo caso, di ricordare come sia stato gradito questo CD ricevuto in regalo circa un anno fa, che poichè in formato originale, mi ha dato la possibilità di godere anche della bellezza del packaging.
La copertina ricorda la busta di una lettera, di quelle che proprio negli anni 80 ancora si scrivevano su carta e con l'inchiostro e che poi venivano spedite dall'altra parte dell'oceano, magari proprio per raggiungere un amore impossibile e sulle quali si lasciavano le impronte delle labbra colorate da un rossetto e si scriveva all'esterno 'By air mail'.
Non so..ma non credo che ci potesse essere una copertina più azzeccata per queste canzoni così straordinarie e per un cantautore del cuore come Phil.

        

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