MATRIOSKla

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martedì 18 dicembre 2012

Praga magica...

Il mio prossimo viaggio si avvicina...la predestinata è Praga. Non è la prima volta che faccio conoscenza con questa antica, sontuosa e misteriosa città. Essa è stata per anni nelle mie fantasie letterarie, grazie ad un certo signor Franz Kafka. Poichè tra l'autore boemo di lingua tedesca e la città mitteleuropea per eccellenza, esiste una simbiosi del tutto viscerale, non riuscii ad uscire indenne da questo groviglio 'geo-emotivo' nemmeno io, durante i miei anni '90. La mia prima visita risale all'estate del 1997. La seconda si compirà tra pochi giorni, verso la fine dell'anno. Nel frattempo ho riaperto un altro piccolo capolavoro proprio sulla prima pagina e ho rivissuto le atmosfere di una città che mi aveva catturato con tutti i suoi aguzzi artigli. Si tratta dell'incipit di 'Praga magica', un magniloquente saggio dell'eminentissimo studioso di letteratura russa ed est europea, nonchè poeta e traduttore Angelo Maria Ripellino:

'Ancor oggi, ogni notte, alle cinque, Franz Kafka ritorna a via Celetnà (Zeltnergasse) a casa sua, con bombetta, vestito di nero. Ancor oggi, ogni notte, Jaroslav Hasek, in qualche taverna, proclama ai compagni di gozzoviglia che il radicalismo è dannoso e che il sano progresso si può raggiungere solo nell'obbedienza. Praga vive ancora nel segno di questi scrittori, che meglio di altri hanno espresso la sua condanna senza rimedio, e perciò il suo malessere, il suo malumore, i ripieghi della sua astuzia, la sua finzione, la sua ironia carceraria. 
 Ancor oggi, ogni notte, alle cinque, Vitezslav Nezval ritorna all'afa dei bar, delle bettole alla propria mansarda nel quartiere di Troja, attraversando la Vltava con una zattera. Ancor oggi, ogni notte, alle cinque, i massicci cavalli dei birrai escono dalle rimesse di Smichov. Ogni notte, alle cinque, si destano i gotici busti della galleria di sovrani, architetti, arcivescovi nel triforio di San Vito. Ancor oggi due zoppicanti soldati con le baionette inastate, al mattino, conducono Josef Svejk giù da Hradcany per il Ponte Carlo verso la Città Vecchia, e in senso contrario, ancor oggi, la notte, a lume di luna, due guitti lucidi e grassi, due manichini panoptikum, due automi in finanziera e cilindro accompagnano per lo stesso ponte Josef K. verso la cava di Strahov al supplizio.' 

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