MATRIOSKla

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venerdì 21 dicembre 2012

Stand by me - il film

'Stand by me' è una di quelle canzoni tipo 'Imagine'. L'hanno cantata, usata e abusata davvero in troppi. Ma quando ascolto l'originale, suona sempre meglio di tutte le altre. E' stata una delle prime canzoni che ho imparato a suonare con la chitarra ed è una sorta di passaggio obbligato, così come talvolta lo è guardare un film ad un certo punto della propria vita. 'Stand by me', il film, mi è capitato tra le mani soltanto qualche mese fa, sebbene l'avessi già intravisto  in tv varie volte e così mi sono decisa a vederlo.
Devo dire che mi sono davvero pentita di aver snobbato per tanto tempo un film con un'idea così semplice e profonda allo stesso tempo. Un film fatto di umane emozioni e vicende, fatto proprio di quei passaggi obbligati come il senso dell'amicizia, la voglia di vivere e la morbosa curiosità nei confronti della morte. 
Questo film mi ha ricordato 'Un mercoledì da leoni'. Sarà che il gruppo di ragazzini amici, ognuno con una natura, una provenienza e una destinazione diversa è un modulo che si ripete nei film, che scoprono i nervi dell'essere umano e lo scuotono, ne vogliono sondare l'animo fino in fondo. 
Ci sono molte scene significative di questo film. Quando i ragazzi riescono finalmente a vedere il cadavere del quale sono alla ricerca, la loro reazione è forte e personale. Ognuno reagisce in modo diverso e sembra che in un istante lo sgomento di qualcosa - che è l'antitesi della vita che scorre loro nelle vene - come l'aver visto la morte in volto, li trasforma per sempre rendendoli estranei l'uno all'altro. La morte li separa, li mette alla prova. L'entusiasmo per qualcosa di mai visto diventa la tristezza di qualcosa di ormai raggiunto e che ha lasciato loro un senso più alto della percezione della vita. La morte li ha resi grandi in un giorno.

 'Il treno gli aveva fatto volare via le scarpe e la vita'. Gordi, il protagonista e voce narrante del film, così esprime la visione di quel cadavere. Esso doveva essere il simbolo di una bravata e di un atto goliardico e invece li annichilisce, lascia loro l'idea per la prima volta, che lì davanti a loro c'è qualcosa che un giorno non li renderà più invincibili come si sentono ora. Gordi, inoltre rivive la tragedia del fratello morto e ne prende finalmente coscienza, temendo di non essere amato dai suoi genitori, ancora scossi dalla grave perdita. Allora è l'amico Chris (un giovanissimo River Phoenix) a rincuorarlo e a dirgli 'Un giorno sarai un grande scrittore'. Così grazie a lui conosciamo, a distanza di anni, la storia di questa piccola grande avventura. 
Ricorda 'Un mercoledì da leoni' anche per quel senso di  ricordo di un'estate. 'Non ho mai avuto amici come quelli di quando avevo dodici anni.Gesù, ma chi li ha'. Malinconico e prezioso racconto, da un soggetto di Stephen King.

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