MATRIOSKla

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venerdì 20 aprile 2012

America - una band d'altri tempi e d'altri luoghi

Questa volta non scrivo di una band che conosco. Diciamo che conosco solo un disco, un Greatest Hits, avuto in regalo in seguito ad una promozione, il cui ascolto mi è sembrato immediatamente piacevole. Parlo degli America, una band anglo-americana che si è costituita nel 1970 e che è attiva ancora oggi essendo stata per 40 anni molto prolifica e rinvigorita da cambiamenti di formazione e introduzione di nuovi membri.
Incredibile come una band che vanta straordinari successi abbia resistito così tanto tempo senza aver mai avuto l'appoggio di una casa discografica importante. Il primo disco con una major label, infatti, è arrivato soltanto nel 2007 con la realizzazione di 'Here&Now'.
Il Greatest Hits che sto ascoltando in questi giorni è un disco che definirei rievocativo. Le sonorità della loro musica folk-rock americana mi sembrano, infatti, un concentrato di rock leggero con tocchi di primordiale disco dance anni 70. L'immediatezza e le atmosfere da musica americana della West Coast, ad un primo ascolto, sembrano collegarsi alle felici liriche dei Beach Boys più commerciali. Quello che mi fa strano è pensare che i membri originali della band fossero nati tutti da madri inglesi e padri americani e che siano riusciti, tuttavia, a far trasparire proprio soltanto l'elemento folk americano, trascurando la loro parte britannica. D'altronde non si può che sentire lo spirito americano in canzoni super famose come 'Ventura Highway', 'One in a million' o 'You can do magic', 'A horse with no name' e 'All my life'. Tutti successi che magicamente riportano indietro nel loro decennio di massimo fulgore, cioè quello 70-80 e poco oltre.
Nonostante la loro americanità così esuberante, sono riusciti a produrre piacevole musica ottima per il buon umore.

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