MATRIOSKla

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mercoledì 18 aprile 2012

Pet Shop Boys e il pop vecchio stile

Quando penso a loro, penso a due cose: la copertina del disco 'Introspective' e a Londra. Cos'hanno in comune le due cose? Niente. Sono solo ricordi della mia pre-adolescenza. In particolare, ricordo, che la hit di successo di 'Introspective' era 'Domino dancing' e che diventai matta per quella canzone, tanto da comprarmi a 12 anni tutto il disco. Era impensabile non averlo, tanto più che alle feste di compleanno alcuni miei compagni di scuola media lo facevano sempre suonare in vinile sul giradischi. Insomma, proprio un piccolo cammeo d'anni 80, perchè stiamo parlando dell'era pre-mp3 e del 1988, per la precisione il disco fu pubblicato l'11 ottobre di quell'anno.
All'epoca, la loro musica era l'epitome della musica pop europea. Il gruppo composto da Neil Tennant e Chris Lowe chiamato, 'Pet Shop Boys', era nato dopo un classico incontro in un negozio di dischi di musica elettronica a Londra. Il nome, che alcuni amici proprietari di un negozio di animali, avevano dato loro era l'unica cosa difficile da pronunciare e ricordare. Chi riusciva a dirlo a 12 anni era davvero bravo e chi ne conosceva anche il significato ancora di più. Per il resto, ogni canzone che producevano era un successo strepitoso.
Non comprai più alcun disco di questa band perchè, come tutti, mi arrangiavo con le cassette doppiate dai dischi originali, prestate da amici qui e là. A distanza di tempo, ho comprato, qualche anno fa, un doppio cd 'PopArt', che raccoglie tutte le loro hit più belle ed è proprio il caso di dire che è difficile trovare una canzone che non abbia suonato centinaia di volte alla radio, nei loro momenti di gloria. 
In questi giorni di pioggia primaverile, che tanto ricordano i cieli e le atmosfere londinesi, sto riascoltando questo disco. Mentre ascoltavo 'Always on my mind','Heart' ma soprattutto la potentissima 'It's a sin', ho pensato a quanto diversa fosse la concezione di musica pop per questo gruppo negli anni 80. Nonostante le melodie e la musica fossero sempre molto immediate, i testi erano comunque ragionati e intelligenti, improntati sempre a raccontare una storia, una situazione e non solo a cercare di far rimare due frasi insieme senza connessione, come molto altro pop di quegli anni faceva.
Se penso a quanto erano famosi, mi sento tutto sommato contenta di aver vissuto una 'fase pop' a 12 anni, che poco ha a vedere con i gruppi pop propinati oggi ai ragazzini di quella stessa fascia d'età. Insomma, ancora un po' di senno la musica degli anni 80 ce l'aveva. 
Non starò a tessere le lodi di questo gruppo, ancora attivo e infinitamente prolifico, mi limito a seguirlo e ad ascoltare quello che ancora in maniera decorosa e molto inglese, la buffa faccia da 'gentleman' di Neil Tennant mi propone.

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