MATRIOSKla

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domenica 22 aprile 2012

Duke Kahanamoku - il re del surf

Chi ha inventato il surf? Probabilmente qualche antica popolazione polinesiana, di sicuro qualcuno che annoiato dalla monotona vita su di un'isola deserta schiaffeggiata dalle onde dell'oceano, ha pensato di farci qualcosa con quelle onde.
Però il surf moderno, quello che possiamo far risalire ad inizio secolo scorso, ha un padre.
Si chiama Duke Kahanamoku, nato nel 1890 e cresciuto a Honolulu, un hawaiiano purosangue nato con una particolare predisposizione per tutte le attività acquatiche, in special modo il nuoto e il surf.
La sua abilità di nuotatore gli fruttò record e medaglie d'oro olimpiche da Stoccolma nel 1912, in Belgio nel 1920 e medaglia d'oro d'argento a Parigi nel 1924. Un fenomeno, insomma, che fu chiamato non a caso 'human fish' o 'Duke di bronzo'. Questa incredibile dote di nuotatore lo portò a sviluppare anche quella per il surf, quando negli anni 10 sulle spiagge di Waikiki - dove la maggior parte dei surfisti cavalcava tavole da surf lunghe al massimo 2 metri e 10 cm - cominciò a domare le alte onde della costa di Ohau con tavole lunghe fino a 3 metri. Negli anni successi del decennio, portò il surf sulla costa est degli Stati Uniti e fu lui a esportare questo sport in Australia e in Nuova Zelanda nel 1915, mentre negli anni 30 contribuì a rendere popolare il surf in tutta la California del Sud. Nonostante fu lui il padrino di questo sport, non ne fece mai un lavoro, nè una fonte di ricchezza personale o guadagno e continuò a svolgere tra i lavori più infimi, anche perchè soggetto alle discriminazioni razziali in quanto hawaiiano dalla pelle scura. 
La sua statuaria fisicità gli fruttò ammirazione da parte del pubblico femminile e qualche piccolo ruolo cinematografico a Hollywood, sebbene sempre come figura di secondo piano. Negli anni 60, quando Duke aveva ormai toccato la vetta dei settantanni e aver continuato a fare surf per puro scopo ricreativo, il disc jockey Kimo Wilder McKay diventò il manager di un Duke Kahanamoku, che aveva solo bisogno di conferire una degna iconografia allo sport che era stato la sua intera vita. Per questo motivo diventò il frontman di un piccolo impero commerciale che incluse catene di ristorante, campionati di surf e del merchandise tutto intitolato a suo nome. La sua popolarità aumentò quando apparve sulle copertine di Surfer e Surfing Magazine, quando fu introdotto nella Hall of Fame del surf nel 1966 e nella United States Olympic Hall of Fame nel 1984. Nel 1999 fu insignito del titolo di miglior surfista del secolo dalle riviste specializzate Surfer e Surfing.
Sulla spiaggi di Kuhio Beach di Waikiki, ancora oggi campeggia una statua di bronzo di oltre 5 mentri in piedi vicino ad una tavola da surf, eretta nel 1990.
La figura di questo immenso e fenomenale sportivo fu significativa e congeniale agli gli Stati Uniti per promuovere il surf e gli splendori tropicali di Waikiki nel mondo, ma anche perchè la sua filosofia del surf fu permeata sempre da una straordinaria vena di grazia, humor e generosità. Le sue parole, nel lontano 1965 furono ' Sapete, ci sono così tante onde in arrivo nel tempo, che non dovete preoccuparvi. Lasciate che il vostro compagno le prenda e voi prenderete quelle dopo.'
Davvero quel che si dice uno spirito di sportività. Peccato che le conseguenze della popolarità di questo sport abbiano portato al fallimento dell'ideale di Duke Kahanamoku.

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