MATRIOSKla

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lunedì 10 dicembre 2012

Muse - The 2nd Law

Ci sono voluti un paio di ascolti, ma poi mi sono arrivati...dritti al petto. Sono sempre pieni di idee e di energia, molti ispirati nei testi, sempre estremamente visionari e il loro sound apocalittico non lascia indifferenti. Hanno un grande pregio, quello di riuscire a esprimere pomposamente qualcosa di semplice. Quando mi metto ad ascoltare i Muse, mi sembra che qualcuno, magari lo stesso Matthew Bellamy, mi dica: ' Adesso accomodati, sdraiati sul tuo letto, apri le finestre nonostante il freddo glaciale, osserva le stelle di questo cielo invernale e ascolta quello che ho da dire'. Da quel momento in avanti si alterneranno, lo so già, surreali immagini di comete che dardeggiano nel firmamento, immaginarie astronavi pronte all'allunaggio e piccoli 'green men' incorniciati da una luce abbagliante che assaporeranno il gusto dell'etere terrestre. Non è musica di questo mondo, non è cosa per tanti, non è rock, forse è space rock,  non è pop, eppure tutto quello che suona in questo ultimo disco della band scozzese 'The 2nd Law', è cantabile, ballabile e sballabile!
Forse tanto quanto lo è il titolo stesso. Ancora una volta il buon segno di un primo ascolto difficile, conferma la mia piccola regola del secondo e terzo ascolto ancor migliore.
In tanta uguaglianza, i Muse sono dopo almeno un decennio, ancora una band molto prolifica e 'disuguale' rispetto al main stream. Non ho mai capito, nè tanto meno sopportato, quelli che hanno, subito dopo la scomparsa dei Queen, visto in loro una sorta di emuli. D'accordo i virtuosismi, d'accordo i brani di musica classica interspersi tra una track e l'altra, ma dove mettiamo l'elettronica dei Muse che non c'entra assolutamente niente con i Queen? Dove mettiamo i testi eterei e ultrattereni dei Muse che si scontrano con la terrea quotidianità dei Queen? Potrei acconsentire solo su alcune sonorità barocche e pompose che mi ricordano Freddy and Co. Per il resto, siamo proprio su mondi diversi e quello dei Muse è di certo il più lontano nella galassia. Tra i miei pezzi preferiti del disco metto 'Survival', davvero una sorta di nuovo inno alla gioia beehetoveniana. A seguire 'Animals', 'Explorers', di certo anche 'Madness' e non mi dispiace nemmeno 'Follow me'. Alcune canzoni mi hanno ricordato i Radiohead, soprattuto 'Animals' e questo davvero, per me, non è poco.

1 commento:

  1. Ticer... sono gallesi, non scozzesi... e personalmente non ho ancora capito se quest'album mi piace...
    udt

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