MATRIOSKla

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venerdì 17 giugno 2011

Tom Wolfe - IL FALO' DELLE VANITA'

Se volete guardare un film mentre tenete in mano un libro, non fate come me...Vengo spesso rimproverata di non prestare abbastanza attenzione alla visione, perchè non riesco a separarmi dal libro nemmeno quando decido di guardare un film. Molta gente si domanda come io faccia. Non so, ci sono voluti anni di allenamento, oserei dire quasi involontario, ma ci riesco. Il film è un sottofondo e il libro è una voce nella mia mente. Non dico che la concentrazione sia ottimale per entrambe le attività, ma sono abbastanza in grado di percepire il senso e di seguire le principali parti di un film, così come riesco a tenere il filo di ciò che leggo.
Non che ne vada particolarmente fiera, ma ormai dati i quantitativi di letture, ho bisogno sostanzialmente bisogno di guadagnare tempo da dedicare ai libri.

Ma come vi dicevo, non fate come me e non prendete questo brutto vizio. Se volete davvero guardare un film avendo per le mani un libro, vi consiglio di leggere e basta e di leggere 'Il falò delle vanità' di Tom Wolf.
Le immagini scorrono così vivide e plastiche tanto da poterle toccare e ricordano le scene di una pellicola cinematografica. L'incalzare dei dialoghi e le fervide descrizioni della vita cittadina esalano la veracità di una città pulsante. Anzichè leggere, vi sembrerà di guardare e anzichè ascoltare, vi sembrerà di spiare.

Se poi avete un po' di nostalgia delle atmosfere degli anni '80, dello stile yuppy e volete immergervi nel cuore di Manhattan, avete in mano la cosa giusta. Vi sembrerà di vedere l'incidente automobilistico che distruggerà la vita del finanziere di Wall Street Sherman Mc Coy e magari riuscirete a percepire persino gli odori dei quartieri più malfamati della città, come il Bronx e nello stesso tempo vi sembrerà di essere seduti al tavolo di una festa dell'alta società di New York e di avere sopra la vostra testa un lampadario di cristallo e di poter sporgervi da un attico e ammirare Park Avenue. 
Nonostante la mole di pagine, il romanzo ha una scrittura talmente semplice e immediata da non risultare troppo prolissa o dettagliata. 
La storia non la svelo, ma dico solo che tiene incollati fino alla fine e che almeno tre vicende e altrettanti personaggi si stagliano sullo sfondo di una società tormentata dall'equivoco, l'ingerenza massmediatica, la speculazione e gli stereotipi; tutti ingredienti che condiscono un'altrettanto stereotipata società americana, di cui questo romanzo ne costituisce un magistrale affresco.

Il mio voto a questo libro è 7/10.

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