'Give till it's gone' è il decimo disco di Ben Harper prodotto nella sua nativa California, precisamente negli studi di Santa Monica. Il classico disco da grande hit, che secondo me è Don't give up on me now, che mette decisamente in ombra le melodie di tutti gli altri brani. Il classico disco che non è da primo ascolto e dove le tracce delle canzoni non spingono presuntuose per venire fuori dai solchi di un ipotetico vinile e rimanere incollate alle orecchie. Non molto distante dal sound rock-soul di 'White lies for dark times' e nel quale Harper torna a suonare da solo, senza gruppi di supporto come nei lavori precedenti.
Ma, in ogni caso, la qualità di questo disco rimane davvero molto elevata, grazie anche a collaborazioni di alto calibro come quelle con Ringo Starr in Spilling Faith e Get there from here e quella con Jackson Browne in Pray that our love sees the dawn, quest'ultima una tra le mie preferite insieme al primo singolo uscito e a Feel love, ballata romantica tutta chitarra e voce.
Ma quello che distingue questo disco dai precedenti è sicuramente l'anima e il sound più rock e funk, che allontana dalla memoria i tratti folk e raggae del passato della prima produzione di Ben Harper. Brani come Rock'n' roll is free e Dirty little lover hanno rimandi e influenze rock hendrixiane e Waiting on a sign ripropone una fugace venatura blues molto piacevole.
Già, ecco, definirei piacevole questo disco. Certo non imperdibile, ma di sicuro una delle migliori uscite discografiche del momento.
Non ho sentito le altre canzoni ma condivido il parere su Don't give up on me now. Favolosa.
RispondiEliminaCompito per la prossima volta (se non l'hai già fatto): ascoltare qualche brano di Melanie C.
RispondiEliminaHS