MATRIOSKla

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venerdì 11 gennaio 2013

Il buio oltre la siepe - Harper Lee

Avevo 15 anni quando lessi questo libro e ancora mi emoziona il ricordo di quell'estate. Era il 1991. La professoressa di letteratura italiana ci diede la solita lista di libri da leggere come compito delle vacanze estive. Dunque sarà stato per quello o perchè la storia si svolge nel sud degli Stati Uniti e precisamente nello stato dell'Alabama che associo questo libro al caldo, alla polvere che quello sparo esploso dal fucile di Atticus Finch solleva dalla strada non asfaltata della sua casa, dalla quale Scout osserva il coraggio e la bravura di suo padre mentre uccide un cane randagio. 

Per il resto, forse a tutti è nota questa storia, di recente riportata all'attenzione da Barack Obama, che ha definito questo romanzo come uno dei più importanti capolavori della letteratura americana che abbia contribuito a dar voce all'anti razzismo.
Atticus Finch è un avvocato incaricato di difendere un uomo di colore accusato di violenza carnale. Egli riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà comunque condannato. Le scene del processo sono state poi immortalate per sempre anche dallo splendido film del 1962, ancora in bianco e nero, interpretato da un algido e adamantino Gregory Peck. Ma il libro trova il suo punto di forza nella narrazione dei fatti da parte di Scout, una sorta di Huckleberry in gonnella, che si comporta come un maschiaccio e scandalizza i suoi vicini ben pensanti. Una narrazione a metà tra la purezza dell'infanzia e lo stupore dell'occhio ancora bambino che testimoniano fatti di atrocità e violenza senza esserne mai sopraffatti. Un libro immortale. Un pezzo della storia del mondo e anche della mia. 

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