MATRIOSKla

MATRIOSKla

mercoledì 6 luglio 2011

COME ERAVAMO

E' una vita che vorrei citare questo film e parlarvene giusto un po' per non rovinare la sorpresa...Ho fatto in tempo a rivederlo già due volte nonostante l'abbia scoperto pochi mesi fa.
Gli attori promettevano un'ottima interpretazione: Barbra Straisand e Robert Redford, freschi, brillanti e bellissimi portano con sè il candore e insieme l'ardore indissolubilmente legati agli anni della loro giovinezza consumata negli anni 70.
Il regista, dimenticavo...il grande regista Sidney Pollack ha tradotto su pellicola una storia d'amore dannatamente amara e l'ha cosparsa d'ingredienti tipici della commedia americana: tradimenti, errori, tragedie e ritorni. Ma è una commedia amara perchè le differenze caratteriali dei due protagonisti hanno il sopravvento sulla loro storia d'amore e ne determinano il sorgere il tramontare della stessa. 


Kate fin da studente, è una filo-comunista consumata e ossessionata dalla sua coscienza politica. L'impegno sociale la travolge in mille attività di propaganda: comizi, programmi radiofonici e volantinaggio. Un personaggio tutto Sturm und Drang, una donna corazzata ma non per questo insensibile all'amore che la folgora e la schiaccia, quando conosce Hubbel, il biondo e sportivo marine e aspirante scrittore.
Più che Kate e Hubbel, nella mente rimangono impressi i nomi di Straisand e Redford e i loro volti. L'una pasìonaria e ribelle, pronta a tutto per difendere le proprie idee, con fulgidi occhi cerulei pronti all'annientamento di sè, pur di seguire un Redford, in qualche modo travolto dall'amore per la Straisand, ma mai del tutto convinto della loro affinità elettiva. 

Come sempre ritrovo nei film, che chiamo capolavori, un messaggio un'idea o un concetto espressi dalla storia come enorme metafora. Il messaggio di questo film potrebbe essere che l'amore è potente, ma non può ogni cosa. Nemmeno con la più bieca, ottusa, annichilente devozione si può conquistare il cuore di chi non è destinato a noi. La Straisand sarebbe pronta a far tacere la sua voce, a cambiare la sua personalità, persino il suo aspetto, piuttoato di tenere con sè Hubbel. Lui di contro, è un disincantato, superficiale che arriva al tradimento per leggerezza, ama la vita mondana, non condivide l'impegno politico, è sostanzialmente un epicureo.
Si intuisce per tutta la durata del film la fragile impalcatura di questa strana relazione. La scena finale è uno struggente sproloquio consumato durante un incontro casuale sulle strade di New York. Hubbel non ha più niente o quasi, a parte il suo lavoro e Kate ha sposato uno sconosciuto, la vita dei due protagonisti è ormai separata nonostante abbiano una figlia in comune.

C'è una frase di Hubbel che riassume perfettamente Kate e il loro amore contrastato: 'Tu non ti arrendi mai, eh?'. Già, Kate è un'eroina senza paura e così come non voleva rinunciare all'amore di Hubbel, adesso continua la sua lotta politica, il suo impegno sociale. Il nuovo pericolo è la bomba atomica, come la bomba esplosa dentro di lei che le ha demolito il cuore. 

Barbra Straisand è commovente in questo finale: i riccioli castani, gli occhi profondi, un certo personale e un megafono che urla la sua disperazione interiore per tutta New York. 
La Straisand canta la canzone colonna sonora del film e dal quale è stato tratto il titolo originale in inglese 'The way we were'. Ancora una volta la musica e le immagini sono una cosa sola.

Il mio voto a questo film è 9/10.

1 commento:

  1. MI hai fatto venire voglia di vederlo! :-)
    bella recensione.
    Giusy

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