MATRIOSKla

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domenica 18 dicembre 2011

B.B. King e il brivido blues

L'altra sera ho avuto una folgorazione. Forse sarà un po' tardi per scoprire un genio della musica, che suona blues dagli anni 50 e che è ancora un mito vivente per la generazione dei miti di oggi. Ma almeno è successo. Meglio tardi che mai. 
Sono capitata su un video di una performance live del 1993 della magnifica 'The thrill is gone' del grande, inarrivabile B.B.King e come direbbe un americano 'sono caduta in amore con lui'.


Non sono mai stata un'amante delle performance live, ma laddove esiste la virtù di possedere e suonare uno strumento, oltre che la voce, di solito il suono dal vivo non fa altro che dare ulteriore lustro alla maestria.
D'altronde qui si parla di un maestro come 'Blues Boy' King, nato il 16 settembre del 1925 come Riley B. King nello stato del Mississippi, dove lavorò nei campi e raccolse cotone insieme alla madre e alla nonna, fino a che non scoprì il suo talento per la musica. Iniziò a cantare musica gospel in chiesa e poi, trasferitosi a 23 anni a Memphis, cominciò ad affinare la sua tecnica di chitarrista blues.
Successivamente, iniziò al lavorare come Dj in una radio, dove si guadagnò il suo nickname e in seguito affinò la sua eclettica concezione del blues. Secondo Bibi, il blues era una miscela di country, associato alla pura emozione del canto gospel e infine impreziosito dalla delicata raffinatezza del jazz. Grande estimatore di Duke Ellington, diede inizio ad una sorta di rivoluzione per il modo in cui suonava la chitarra e della la quale lo string-bend e il vibrato diventarono marchi inconfondibili. Suonò e suona a tuttora con la sua inseparabile Gibson Custom ES 355, chiamata Lucille, ormai la sedicesima della sua carriera con la Gibson. Si dice che, prima di lui, il suono della chitarra elettrica sembrasse soltanto un suono acustico.

Non mi stanco di guardare questo video. Sì, proprio di guardarlo, perchè oltre alla musica che trasuda umori  di divinità,  finora a me ignote, oltre alle parole struggenti di un amore perduto, tipiche di un testo blues, qui si trova anche l'eccezionale interpretazione. Credo di non aver mai assistito alla visione di una canzone davvero interpretata, prima di questa. Bibi sente le note prima ancora di suonarle, le annuncia spalancando la pupilla retrattile del felino, sbarrando lo sguardo verso il cielo degli dei del blues, offrendo ad essi la fronte scalfita dal sudore sofferto, accasciato sul suo volto, impavido e indifferente, come il Mississippi river sulle lande di un sud senza confini. Ho visto le mani di un pazzo, che sembrano dita di un rettile e che si muovo con la grazia di una libellula, il gesto dello showman che disegna i cerchi del brivido blues nell'aria e la bocca spalancata del lunatico. Ho sentito il crescendo della musica, il volume e un abbraccio poderoso, come se avesse stretto un figlio. Infine ho scorto il sorriso della resa. Dopo questo video, nessuno potrà dire di non aver visto l'anima di B.B. King.

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