MATRIOSKla

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venerdì 9 settembre 2011

Leskov Nikolaj - Il viaggiatore incantato

Un libro polveroso, dove si mescolano in un vortice senza soluzione di continuità storie legate l'una all'altra in una picaresca commedia al centro della quale sta Ivan Sever'janyc, schiaffeggiato dal volere di dio. Ivan è un 'figlioo pregato', cioè promesso a dio per quanto è stato desiderato. Ma la sua vita si snoda attraverso le imprese più assurde, in essa entrano i personaggi più svariati: zingari, ladri, prostitute, padroni e mercanti e la morte lo sfiora ogni volta per renderlo più immortale.
Leggendo questo breve romanzo, o meglio, lungo racconto di Nikolaj Leskov scritto nel 1873 si ha la sensazione di assistere ad ogni capitolo ad una nuova avventura ed essa sembra non essere destinata a concludersi mai. Anche la fine, in cui si ritrova Ivan su un battello nei dintorni del lago Ladoga in pellegrinaggio verso le isole Solovki, sembra nascondere l'ennesimo enigma su come davvero andranno a finire le cose.
Mi sono sempre chiesta perchè Leskov abbia chiamato 'incantato' il suo viaggiatore. Forse l'incanto di Ivan è quel sottile, ma resistente filo che lo lega al volere del suo dio, forse è un incantesimo che lo rende immune dal male e lo protegge, forse è una linea che lo guida fino alla fine del mondo. Chi è incantato non ha quasi coscienza e dunque non opera di sua volontà, ma si abbandona al potere misterioso di una sorta di stato di grazia. C'è qualcosa di intenzionalmente mistico nella creazione di questo personaggio, d'altronde il pathos religioso distingue quasi tutta la produzione di Leskov.
Non sono mai stata una grande appassionata dei temi trattati e dello stile linguistico di questo autore, soprattutto perchè ritengo che la sua collocazione storico-letteraria (1831-1895), lo relegano per forza di cose in seconda fila rispetto a grandissimi suoi contemporanei (Gogol, Dostoevskij, Tol'stoj). Ma il suo discostarsi da essi ne costituisce allo stesso tempo motivo di interesse. Un libro da leggere tutto d'un fiato, proprio così come viene raccontato, come se fossimo tutti su quel battello ad ascoltare Ivan.

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