MATRIOSKla

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venerdì 30 marzo 2012

Billabong

Il marchio Billabong mi piace da anni, ormai. Mi hanno regalato e mi sono comprata di tutto: magliette, camicie, cappellini, borse, portafogli. Se esistesse una macchina Billabong me la comprerei...
Mi piace lo stile di questa etichetta perchè mi fa tornare alla mente il surf e anche perchè il nome che hanno scelto di darle, ha un legame strettissimo con il suo paese d'origine, cioè l'Australia.
Infatti la parola significa, secondo antichissime origini scozzesi importate dagli immigrati, 'piccolo laghetto'. Di solito si tratta di un meandro di un fiume deviato dal corso principale e nascosto in una zona palustre, colma di acqua stagnata. Il billabong è dunque un piccolo specchio d'acqua dimenticata, tipica del suolo australiano.
L'azienda Billabong nasce nel 1973 per volontà di un ex costruttore di tavole da surf di nome Gordon Merchant, che ha trasformato in poco più di trentanni questo divertente e colorato marchio, originario del Queensland, in uno dei più conosciuti e prestigiosi nell'ambiente dell'abbigliamento sportivo. Billabong produce capi di vestiario per surf, skate e snowboard ed è diventata un'alternativa un po' più hip, rispetto ad aziende apparentemente più serie e tecniche come Quicksilver o Burton. Non che queste ultime non mi piacciano, ma Billabong ha qualcosa di più scanzonato e giovanile. I suoi testimonial di eccellenza sono stati e sono ad oggi grandi campioni dello sport e in particolare del surf come Mark Occhilupo, Shane Dorian, Keala Kennely, Joel Parkinson e Taj Burrow. Billabong , negli anni, è diventata anche un grande nome che ha sponsorizzato competizioni nel circuito professionistico di surf soprattutto il Billabong Pro alle Hawaii e ha prodotto vari film sul surf. Nel 1999 Billabong ha fatto discutere i media quando il presidente californiano Bob Harley ha dato le dimissioni e ha creato la sua propria label di abbigliamento sportivo, ora acquistata dalla Nike e che, da tempo ormai, è una delle accanite concorrenti del settore.
Alla fine di quell'anno Billabong ha ceduto quasi la metà delle sue azioni alla compagnia aerea australiana Qantas e ha nel 2000 ha strabiliato tutti per le sue vendite duplicate, ma anche per i prezzi notevolmente rincarati.
Quello che mi piace di Billabong non è solo il suo stile e la sua moda, ma anche la sua filosofia di vendita, che non ha mai permesso l'entrata dei suoi prodotti nei comuni centri commerciali, ma ha mantenuto una costante originale di concezione per cui il marchio si debba vendere in zone o aree che mantengano la sua credibilità di prodotto 'da spiaggia'. Nonostante abbia questa sua interna legge di mercato, molti prodotti, anche se in piccole quantità, si trovano in vari negozi sparsi per oltre 60 paesi nel mondo.

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