MATRIOSKla

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giovedì 29 marzo 2012

Peter Gabriel - Live in Buenos Aires

Comprare un disco originale, aprirlo e trovare la storia del disco, le fotografie dei cantanti e dei musicisti, ancor meglio se si possono leggere i testi delle canzoni. Poi mettere il disco nel lettore cd e che tu sia seduto su un divano, ad una scrivania, su un aereo o in una macchina, sentire le urla di un pubblico in uno stadio, magari un grande stadio come il River Plate, e sentirsi a Buenos Aires...laddove Peter Gabriel ha suonato 8 strepitose e famosissime canzoni dal vivo il 15 ottobre del 1988. Parlo di canzoni come 'Red rain', 'Games without frontier' e 'Shock the monkey', parlo della carica anni 80 di 'Sledghammer'.
Ma soprattutto parlo del brivido di quando alla traccia cinque, al minuto e cinquantuno secondi ti entra nel petto la profonda voce dal vivo di una Tracy Chapman giovanissima, con il volto e le corde vocali ancora pulitissimi, forse all'apice della sua popolarità e la ruvida voce di Gabriel la accompagna. Ti senti laggiù, in un paese lontano, dove sta per iniziare l'estate mentre da noi è inverno e senti il calore del sud del mondo.
Ecco cosa mi suscita l'ascolto di questo disco, che quasi sembra essere diventato una rarità.
A chiudere questo concerto memorabile, una canzone che sembra una preghiera o forse un inno 'Biko'. Le parole recitate in spagnolo da Gabriel prima della canzone, le urla che sembrano uscire da una foresta tropicale, che sembrano arrivare via oceano dal Sud Africa, mi ricordano le gesta coraggiose e simboliche di un mito degli anni 80 e 90 come Nelson Mandela, mi evocano nella mente i cieli immensi del continente nero, dove l'effetto live della voce pare l'unica cosa che possa spezzare, nel bene e nel male, quell'immobile realtà degli oppressi e le vastità della natura.

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