MATRIOSKla

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mercoledì 21 marzo 2012

I primi 8 minuti

Ieri sera ho letto qualche pagina di un libro molto interessante sul mio idolo letterario Haruki Murakami e mi ha fatto specie trovare quest'affermazione dell'autore: 'penso sempre che la giornata sia composta da 23 ore'.
Il motivo è molto semplice, diventando uno scrittore e dunque dovendo fare un lavoro sedentario Murakami decise fin dai suoi esordi letterari di dover cambiare stile di vita. Era un fumatore, 3 pacchetti al giorno e aveva una certa predisposizione alla pinguedine. Dunque, dopo aver smesso di lavorare nel suo locale jazz Peter Cat, dove si alzava tardi al mattino e andava a dormire quasi all'alba, si mise in testa di cambiare il suo ritmo circadiano e di invertire tutte le sue cattive abitudine. Smise di fumare, cominciò a correre almeno un'ora al giorno e ad alzarsi alle 4 per poter allenarsi prima di iniziare a scrivere.
Quell'ora delle 24 che costituiscono un giorno doveva, da quel momento, essere dedicata soltanto all'esercizio fisico e dunque al suo jogging mattiniero. A quel tempo Murakami aveva 32 anni e da allora non ha mai smesso di correre, sempre al mattino, sempre alla stessa ora.
Onore al merito. Sì. perchè penso che per alzarsi al mattino e come prima cosa correre sia davvero necessaria una enorme forza di volontà. Io la corsa la vedo come un premio per la mia giornata lavorativa e non come uno sforzo erculeo al quale sottoporre un povero corpicino ancora caldo del letto.
In questi giorni, per motivi di comodità di orari, ho provato a invertire anch'io le mie abitudini. Ho corso al mattino, ma assolutamente non presto e ho usufruito un po' delle mie runner's high durante il resto della giornata. E' bello uscire al mattino con il sole già alto e non troppo caldo, soprattutto durante queste prime giornate di primavera, ma io rimango una che potrebbe correre per sempre di sera e anche di notte. Sono una nottambula. Poi, c'è la questione 'primi 8 minuti'. Sono tremendi, sono i peggiori di tutto un allenamento e superato quel piccolo muro, per me che al massimo corro 45 minuti alla volta, mi sento finalmente le forze in circolo. Di mattina quegli 8 minuti sono ancora più duri: il fiato scarseggia, la luce abbaglia, la pressione sanguigna è ancora scarsa. Sono sempre 8, ma sono comunque più duri di quelli che di solito devo superare di sera. Non c'è una regola, ognuno sceglie quando correre e ha un orario più consono ad abitudini e resistenza fisica. Ognuno sceglie come superare quei primi 8 minuti, forse per alcuni sono di più o per alcuni sono gli ultimi 8. Per me, di sera, sono i minuti della noia e al mattino quelli della fatica. Per gente determinata come Murakami, forse non esistono o forse non sono nemmeno contemplati...Ma comunque, la musica è sempre la stessa, basta continuare a correre.

1 commento:

  1. per me che corro 15-20 minuti, i minuti di fatica sono circa 15-20....:-)
    ciao!
    G

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