MATRIOSKla

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lunedì 5 marzo 2012

Essere un balcone o una giraffa

L'altro giorno guardavo un video sui big 5 della savana. Nonostante la loro imperturbabile onnipotenza e l'inevitabile fascino che esercitano, mi sono soffermata su un animale così sobrio, elegante, silenzioso e apparentemente innocuo come la giraffa.
Allora mi sono messa a pensare a cosa pensano le giraffe quando guardano lontano, lontano...
Cosa penseranno di noi esseri così minuscoli? Cosa vedranno all'orizzonte di così interessante rispetto a noi?Magari un cielo più terso, uno spazio ancora più immenso. Sì forse quello che si vede dal balcone di un secondo piano d'altezza. Ma un conto è essere su un balcone, mi sono detta, e un conto è essere una specie di balcone semovente. Nel secondo caso l'intera prospettiva delle cose cambierebbe in proporzione a noi stessi.
Come tutte le cose o le persone molto alte, la giraffa mi appare poco agile e non molto coordinata, eppure proprio la grazia e la leggiadria di un animale così maestoso mi catturano più di altri: i loro occhi cigliuti, il manto chiazzato come un tappeto degli anni 70 o un disegno che pare si stia per crepare in più punti e ovviamente il lungo, poderoso collo. 
Per via di questa insolita bellezza oggi ho scelto di portarmi dietro mentalmente, come ormai da un po' di tempo a questa parte faccio, questa meravigliosa fotografia. Mi ricorda la plasticità sontuosa e imperante di una statua romana, mi ricorda che in giornate uggiose come queste, l'importante è continuare a correre...anche se poi quello era un altro animale...

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