MATRIOSKla

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lunedì 12 marzo 2012

Onigiri, panini di riso alla giapponese

Inutile dire che chiunque sia nato almeno negli anni 70 ha sicuramente visto, almeno una volta, un cartone animato giapponese. Se questo vi è capitato, allora vi è capitato di vedere anche uno dei personaggi mangiare qualcosa. Quasi sempre, nei cartoni, si vedono o i classici ramen in scodella, oppure delle strane e bianche pallottole giganti di riso avvolte da una strisciolina nera.
Proprio di queste vorrei parlarvi, dato che finalmente sono anche riuscita a mangiarne di vere, ovviamente al mio ristorante giapponese preferito. 
Quando abbiamo voglia di uno spuntino qui da noi si mangia un panino con qualcosa di veloce dentro. Di solito i panini saziano perchè il pane riempie bene la pancia. Allo stesso modo succede con gli Onigiri. Altro non sono che panini alla maniera giapponese. Solitamente sono delle polpette di riso ovali o triangolari, avvolte da alga commestibile detta nori, che era proprio la strisciolina nera dei cartoni animati, che serve a dare alla polpetta una maggiore consistenza.
Di solito gli Onigiri (che in giapponese significa anche 'taglio dell'orso') sono preparati con un riso diverso da quello con il quale si prepara il sushi. In quest'ultimo, infatti, si aggiunge l'aceto apposta per il riso, mentre per gli Onigiri il riso è semplice. Dentro si trovano quasi sempre farciture di salmone, oppure di  umeboshi, prugne secche di origine giapponese. La farcitura costituisce un vero e proprio cuore della polpetta. Insieme a questo, per dare maggiore sapore, si aggiungono semi di sesamo o altri ingredienti salati che mantengono la freschezza del riso.
Come la maggior parte del cibo giapponese, si possono acquistare preconfezionati nei supermercati e nei distributori automatici hanbaiki. Anche se vengono considerati come piccoli snack, sono anche concepiti come veri e propri pasti e dunque sono serviti anche nei ristoranti. L'origine dell'Onigiri si perde fin prima dell'era Nara, poco prima che furono introdotte le bacchette. Anche all'epoca era considerato cibo da portare per le escursioni o gli spostamenti fuori porta. Nell'era dei samurai, venivano avvolti in foglie di bambù. Oggi sono confezionati in soffice e deliziosa carta velina alimentare.
Ci sono voluti molti anni, c'è voluto lo scoppio della mania del sushi e compagnia bella, per capire che cosa fossero quelle giganti e succulente polpette bianche e nere inspiegabili agli occhi di noi ragazzini degli anni 70, cresciuti nel mito dei cartoni animati giapponesi.
La cosa buffa di oggi, invece, è che si può guardare un anime da un computer a qualsiasi ora del giorno e gustare insieme ai personaggi i famosi Onigiri davanti allo schermo. Sotto questo punto di vista, tutti questi anni e tutto questo progresso, almeno, non sono passati invano.

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