MATRIOSKla

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domenica 15 maggio 2011

TOKIDOKI world

'Japanisme' è un termine che significa passsione per tutto ciò che è Made in Japan ed è anche la linea guida, o ancor meglio il tratto artistico, che caratterizza lo stile di un brand italiano come Tokidoki. Difficile non pensare ad altri famosissimi nomi piuttosto simili come Hello Kitty, perchè Tokidoki, che in giapponese significa 'qualche volta', ne ricorda il concept di fondo: personaggi simil-manga, ipercolorati, calati in un estemporaneo mondo stilizzato, ricco di allusioni all'odierna società, proposti su magliette, borse, accessori di ogni genere. L'ideatore di Tokidoki è Simone Legno, romano di nascita, classe 1977, residente a Los Angeles e appassionato di Giappone, tanto da amarne la cucina, lo stile di vita, il rispetto per il prossimo e lo sforzo di una società che punta tutto sul 'non disturbare'.
Curioso pensare che un paese così vulcanico di idee, precursore di avanzate tecnologie sempre più invasive e sensibile alle forme più svariate di eccesso e divertimento, possa impressionare soprattutto per il proprio senso civico. Simone Legno conosce bene Tokyo, Osaka, Kyoto, insomma tutte le città principali - con un occhio di riguardo per quest'ultima - dello stato nipponico e, da poco, Tokidoki ha trovato un partner attendibile per lanciare la nuova catena di shop in shop (i negozi all'interno dei deparment store) aperti a Osaka e Yokohama. Per quanto riguarda il resto del mondo, Tokidoki è già conosciuto negli Stati Uniti con due store a Los Angeles e Santa Monica, in boutique in quasi tutti i continenti e ovunque in Europa.

Credo che il successo di questo design stia nella capacità da parte del designer di creare personaggi a sorpresa. Non esiste infatti solo un unico, riconoscibile 'dittatore' declinato in innumerevoli versioni; quello di Tokidoki è un mondo più democratico, più variegato, dove animali, cibo, oggetti di culto e perfino le celebrità vengono richiamati e reinterpretati da simpatici pupazzetti dell'immaginario moderno definiti Kawaii (in giapponese 'faccia carina'), che vivono nel nostro stesso mondo. Di questo mondo si intuiscono persino i nomi di altri brand, in una sorta di orgia globalizzata, tra cui I heart NY, TDK, Adidas, Mc Donald's. Un tripudio di rimandi ad una società ipercinetica, ipercolorata, multietnica nella quale Simone Legno vive il suo tempo e lo trasfigura rendendolo meno arcigno, meno brutale, anzi ne estrapola una vena autoironica, ne coglie un senso di convivialità piuttosto che di omologazione, seppure i suoi modelli e le sue ispirazioni siano cloni di un mondo sempre più uguale a se stesso. Penso che apprezzare il tratto di questo stile significhi intenderne la volontà ludica della riproduzione artistica, il puro divertissement, che ha dato al suo creatore un ritorno di business e popolarità inevitabili. 

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