MATRIOSKla

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lunedì 9 maggio 2011

VLADIMIR MAJAKOVSKIJ - Lilicka!

POESIA DEL MESE 
Sebbene non si possano racchiudere in un post la vita, la biografia e le magnifiche gesta letterarie di questo poeta, proverò a riassumere qualche dato rilevante.
Vladimir Vladimirovic Majakovskij nacque a Bagdadi (Georgia) nel 1893. Studiò a Mosca, dove partecipò attivamente alla lotta politica clandestina e dove subì numerosi arresti. In campo letterario, aderì al gruppo dei giovani poeti futuristi, di cui divenne l'esponente più prestigioso. Partecipò alla Rivoluzione d'Ottobre, cui dette il contributo della sua grande versatilità, dirigendo giornali e scrivendo opere di poesia e di teatro che lo resero popolarissimo in Unione Sovietica. Venuto in urto col potere costituito, si uccise con un colpo di pistola al cuore in un appartamento di Mosca nel 1930. 

Ho scelto di farvi leggere questa sua poesia, perchè appartiene a quella fase artistica di Majakovskij che pochi conoscono, la sua fase 'romantica', il suo esordio poetico prima che diventasse, come Stalin in persona lo nominò, 'il poeta della rivoluzione'. Ancor prima di essere un esponente della poesia cubofuturista, Majakovskij fu un tormentato, giovane innamorato il cui amore per Lilja Brik aveva nutrito e sfamato la sua ispirazione poetica e, come egli stesso disse, per lei era diventato tutto cuore ed era  'impazzita l'anatomia'...

Lilicka!
In luogo di una lettera

Un fumo di tabacco ha divorato l'aria
la stanza
è un capitolo dell'inferno di Krucennych.
Ricordati -
proprio a questa finestra
per la prima volta
estasiato accarezzavo le tue mani.
Eccoti oggi seduta,
il cuore chiuso dentro una corazza.
Ancora un giorno e poi
mi scaccerai
magari anche imprecando alle mie spalle.
Nella buia anticamera la mano nella manica
più non stenterà a entrare disfatta dal tremore
correrò via
e getterò il mio corpo sulla strada.
Selvatico animale
impazzirò
sotto una sferza di disperazione
ma così non si deve,
mia cara,
mia diletta,
meglio lasciarci ora.
Non importa -
il mio amore
è un pesante macigno
che incombe su di te
ovunque tu possa fuggirmi.
Lascia in un grido estremo che si sfoghi
l'amarezza dei lamenti e del rancore.
Quando anche un bue è disfatto di fatica
lui pure andrà a gettarsi
in fredde acque in cerca di ristoro.
Ma altro mare non c'è
per me
tranne il tuo amore,
nè tregua c'è in amore anche nel pianto.
Se un elefante stanco vorrà pace
si stenderà maestoso sull'infocata sabbia.
Ma altro non c'è
per me
tranne il tuo amore,
benchè io non so tu dove o con chi sei.
Se così se ne fosse tormentato
dell'amore - un poeta
in soldi e gloria l'avrebbe mutato,
ma altro suono non c'è
che mi dia gioia
tranne che il suono del tuo nome beato.
E non mi getterò giù nella tromba delle scale
e non berrò il veleno
nè premerò il grilletto dell'arma sulla tempia.
E non c'è lama di coltello che
abbia su me potere
tranne che sia la lama del tuo sguardo.
Tu scorderai domani
che io t'incoronavo,
che d'un ardente amore l'anima ti bruciavo,
e un carnevale effimero di frenetici giorni
disperderà le pagine dei miei piccoli libri...
le secche foglie delle mie parole
potranno mai indurre uno a sostare,
a respirare con avidità?

Almeno lascia che un'estrema tenerezza
copra l'allontanarsi
dei tuoi passi.

26 maggio 1916 Pietrogrado

 

 

3 commenti:

  1. Mi piace! C'è qualcosa che mi puoi consigliare di Majakovskij? HS

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  2. Cara HS, ti consiglio di cominciare con un poema lirico tetrattico che si intitola 'La nuvola in calzoni'. Per me fu amore a prima vista.
    Kla

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  3. Credo sia la più bella poesia d'amore..

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