MATRIOSKla

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giovedì 23 febbraio 2012

Beatles - The White Album

Non scrivo niente di nuovo se scrivo un post sui Beatles. Tutti sanno già tutto. Nasci, hai qualche anno in più, cominci ad ascoltare la musica e, per prima cosa, sai che esistono i Beatles.
Meno male che sono esistiti, però! Ho passato almeno un anno intero, dai 14 ai 15 anni, ad ascoltare tutte le loro canzoni più famose. Le ho ascoltate così tanto da ricordarle ancora a memoria. Studiavo l'inglese e traducevo i loro testi. Poi, a un certo punto ho scoperto che erano le prime canzoni pop degli anni 60, che delle hit come 'Help', 'Can't buy me love', 'Love me do' e compagnia cantante dovevano aver mandato davvero in visibilio migliaia di persone nel mondo. Così in effetti è stato.
Dopo aver consumato anch'io il loro pop, mi sono presto disinteressata alla loro musica per passare ad altro. Le loro compilation, le loro canzoni troppo inflazionate e usate per ogni sorta di cosa, spettacolo, pubblicità, mi ha velocemente stancato. Forse è un po' l'unico punto debole dei Fab Four, che comunque, favolosi quattro rimango e rimarranno per sempre.
Dopo molti anni, grazie a radio che trasmettono rock, mi è capitato di riascoltare di nuovo i Beatles e ho scoperto che ne sono esistiti in varie modalità. Cioè, dal pop si era passati come niente al rock e alla psichedelia, al folk e alla sperimentazione. Ancora più grandi e sempre più insondabili.
In questi giorni sto ascoltando il gran capolavoro 'The Beatles', meglio conosciuto come 'The White Album' per via della copertina del disco completamente bianca.
E' un disco doppio, pubblicato nel 1968 che contiene, secondo il mio attuale parere, la vera essenza del talento musicale e compositivo della band. Il talento eterogeneo di grandi canzoni come 'Back in the USSR',  ispirata alla 'California girls' dei Beach Boys e scritta da Paul Mc Carteny, 'Happiness is a warm gun', concepita da Lennon come l'insieme di quattro segmenti e intrisa di riferimenti alla guerra, al sesso e immagini reali e artificiali, 'While my guitar gently weeps', nella quale suonò anche Eric Clapton, dove George Harrison sfoderò un un gran pezzo d'autore si era sentito per anni messo in secondo piano dalla popolarità di cui godevano John e Paul. In questo disco addirittura il sempre emarginato Ringo Starr contribuì come autore con la canzone, meno famosa 'Don't pass me by'. 
'The White Album' è stato un album in parte tristemente famoso. Ad esso furono ricondotte le gesta efferate del maniaco e serial killer Charles Manson, che individuando nei Beatles i quattro Cavalieri dell'Apocalisse, pensò che essi avessero scritto quel disco imbottendolo di messaggi subliminali per guidarlo nella sua follia.
E' risaputo che sul frigorifero di casa sua, dopo uno degli omicidi di cui fu incolpato, fu ritrovata la scritta Helker Skelter scritta diversamente e in maniera equivoca, a dimostrazione che Manson era completamente ossessionato da quel disco.
Insomma, non solo le discordanze e i malumori interni alla band, appena tornata dall'esperienza mistica del loro ritiro spirituale in India, trasudano da questo disco ricco di individualità in conflitto, ma anche la leggenda e una sinistra ombra si adagia sulla purezza di questa musica racchiusa in un candido album bianco.
Beatles tutti da riscoprire e ristudiare.

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