MATRIOSKla

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martedì 21 febbraio 2012

Il giovane Holden - J.D.Salinger


Mi ci sono voluti molti anni per scoprire questo piccolo capolavoro della letteratura americana.
Avevo sempre un po' snobbato questo libro e non so perchè. Forse perchè ne avevo sempre sentito parlare come di una sorta di sfogo adolescenziale e dunque limitato ad una certa età della mente. Ma mi sbagliavo. Ho letto 'The Catcher in the rye' prima nella versione in lingua originale e mi sono subito interessata allo strano titolo. In italiano è diventato tutt'altro perchè intraducibile. Letteralmente sarebbe 'l'acchiappatore nella segale'. Ovviamente non aveva senso in italiano e hanno pensato bene di cambiarlo. Ma quello che è interessante è cercare di capire da dove arriva. Da una canzone scozzese di Robert Burns che recita

                                          Gin a boy meet a boy
                                          coming through the rye
                                          Gin a body kiss a body
                                          Need a body cry?
Quando Holden Caulfield sente cantare questa canzone da un bambino per la strada mentre si trova a New York. Il bambino sta camminando sul marciapiede, accanto a lui ci sono i suoi genitori, probabilmente stanno andando al cinema. Ma il bambino sta camminando sul bordo del marciapiede, cercando di seguire una linea immaginaria dritta e intanto continua a canticchiare questa canzone. Holden, a quel punto, crede di ricordarsi il  primo verso di quella canzone, ma se lo ricorda sbagliato, cioè dice 'If a body catch a body coming through the rye'. L'immagine che questo verso gli richiama alla mente è quella di un gruppo di bambini che giocano in un campo di segale, sull'orlo di un dirupo; quando un bambino sta per cadere nel dirupo c'è qualcuno che lo acchiappa al volo, appunto il 'catcher in the rye' (dal verbo to catch, acchiappare).
Ecco, dunque, spiegato l'arcano di questa strana traduzione che non si può rendere bene nella lingua italiana, perchè questa canzone non fa parte della nostra cultura popolare. Alle orecchie dei lettori americani evoca idilliche immagini agresti, probabilmente le stesse che Holden crede di percepire e immagina, mentre ascolta e osserva quel bambino che canta sul bordo del marciapiede. E' davvero poetico e geniale l'accostamento tra il lapsus freudiano di Holden e la capacità di Salinger di gettarci attraverso questo minuscolo ed enorme stratagemma, nelle visioni del protagonista, lasciandoci capire come questo succeda a noi come a chiunque.
La figura di Holden a quel punto diventa quasi per estensione, proprio quell'acchiappatore al volo, che osserva il bambino camminare su un immaginario bordo di un dirupo e in quel momento, come lui stesso dice, sentirsi meno depresso. La canzone e l'immaginaria figura salvifica di Holden lo fanno assurgere ad eroe, gli conferiscono un senso esistenziale e lo consacrano eroe eponimo di tutta una generazione.
Un libro sempre attuale, scritto nel 1951, intriso di ingenuità e purezza di spirito tipica di quei tempi e tipica dell'animo umano nel tormentato luogo e tempo dell'adolescenza. Una vera perla.

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