MATRIOSKla

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sabato 4 febbraio 2012

Toradora! un anime d'altri tempi

Sono una di quelle persone che detesta seguire le news in televisione. Confesso che preferisco rimanere totalmente ignorante dei fatti e sapere giusto il minimo indispensabile, magari attraverso la radio, piuttosto che sorbirmi insulsi telegiornali durante le ore dei pasti.
Dunque, di sera, seguo proprio per l'ora di cena, alle otto e un quarto circa, su un canale digitale che seguo via Internet mi metto a guardare un anime che si chiama Toradora.
Ho iniziato a seguirlo un po' per caso circa un mese fa, ma negli ultimi giorni, le vicende dei vari personaggi si stanno facendo via via più interessanti. 
Toradora è il risultato di due nomi traslitterati dall'inglese al giapponese. Il primo è tora (traslitterazione di 'tiger') e il secondo è dora (traslitterazione di 'dragon'). Entrambi sono le prime sillabe iniziali dei nomi di battesimo dei protagonisti di questo anime.
Nato da una 'light novel' giapponese ideata da Yuyuko Takemiya pubblicata in Giappone in volumi dal 2006 al 2009. Dopo essere diventato un manga a partire dal 2007, dall'ottobre del 2008 al marzo del 2009 è diventato un anime. L'anno scorso è approdato anche qui in Italia e in questi giorni lo stanno ripetendo sul digitale. Gli episodi totali sono 25.
Si tratta di una storia ambientata in un liceo e per questo di solito di usa la definizione 'shojo', cioè quel genere di manga o anime dedicate agli adolescenti. In effetti di problemi adolescenziali si tratta e più che di problemi si parla di vicende amorose: i primi veri innamoramenti tra studenti, gli equivoci e gli intrecci che si creano, i cambi di programma, i vari aspetti della personalità. 
Nonostante, purtroppo, abbia superato da un bel pezzo quella fase, trovo questo anime davvero molto apprezzabile. Mi piace come vengono definiti i personaggi. Ti aspetti che sia il solito anime un po' stupidino e perverso, la classica sceneggiatura da 'otaku' e invece, nonostante una partenza poco accattivante, la storia assume tematiche sempre più serie. I personaggi diventano sempre più maturi e sempre più umani, le storie sempre più ricche di tensione e soprattutto credibili.
Il mio vero interesse nel guardare questo anime è rivolto alla grafica. La riproduzione della realtà è talmente fedele, tanto da renderlo simile ad un film. E' incredibilmente appassionante la cura dei particolari nei disegni delle strade, dei palazzi, del cibo e soprattutto delle strade e dei negozi, tanto che ,per un attimo, mi sembra di tornare in Giappone. Apprezzo moltissimo la professionalità con la quale i disegnatori e grafici costruiscono anime di una bellezza delicata come quella di Toradora. Forse non mi entusiasmano le scelte creative nei particolari dei personaggi. Ryuji, che è il protagonista, ha una faccetta un po' troppo da mostriciattolo e un po' inquietante e Taiga somiglia piuttosto alle solite principessine di un qualunque cartone animato. 
Non amo particolarmente l'aspetto scenico dei manga e degli anime. Mi piacciono le storie, gli aspetti psicologici, i pensieri dei personaggi, le loro relazioni e reazioni e credo che proprio su questo, più che sull'innovazione grafica, si basi la riuscita di Toradora.
Lontano dall'essere una stupida storiella da reality, che ultimamente proprio non reggo, mi estraneo durante l'ora di cena e ritorno un po' adolescente. Quell'ingenuità e quelle fragili speranze che reggono i giovani sembrano ancora quelle dei lontanissimi e ormai superati telefilm degli anni 90. Mi compiaccio del fatto che ancora storie, semplici come queste, riescano a riscuotere un gran successo di pubblico.

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