MATRIOSKla

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sabato 4 febbraio 2012

Gli stivali Ugg, il surf e il football americano

La prima volta li ho visti su una rivista di surf. Il ragazzo che li portava era beatamente seduto con tanto di jeans a maglietta a maniche lunghe su una spiaggia deserta e leggermente in ombra. Poi le amiche hanno cominciato a comprarli e Milano, in un attimo, ne era invasa. Ma il massimo è stato quando ho visto uno dei miei miti sportivi, il quarterback dei New England Patriots Tom Brady, diventare 'testimonial' pubblicitario di una marca di stivali così tanto modaiola da aver catturato tutti, alla fine, anche me. Sì, li ho comprati anch'io gli Ugg. Marroni, a mezza gamba e di camoscio con il pelo all'interno. Quando li ho calzati ho capito tutto. Come infilare un piede in un gatto, povero gatto. Il tepore che conservano e la comodità di una calzatura, prevalentemente 'casual', valgono davvero la cifra che costano. Certo, i soliti commercianti furbacchioni che se ne approfittano esagerano anche. Ormai siamo sopra i duecento euro. Ma ormai non riesco a separarmene, potrei paragonare il comfort a quello di una pantofola da casa cicciona e pelosa. Anche l'estetica ne è stata conservata molto finemente, sebbene il primo impatto sembri quello di avere i piedi di un orsacchiotto con il profilo di una papera.  
La Ugg ha una storia molto particolare. Come brand nasce originariamente in Australia e Nuova  Zelanda negli anni 70, ma è soltanto con l'esportazione dei suoi materiali e modelli di stivali più pregiati che diventa un vero e proprio fenomeno di costume in California nei primi anni 80.
Cercando informazioni online, ho capito come mai quel ragazzo con gli stivali sulla spiaggia era finito su una delle riviste di surf che di solito compro.
Pare infatti, che proprio negli anni 60 i surfisti, che passavano mesi interi sulla costa nord orientale dell'Australia ad aspettare le onde, usassero tenere i piedi al caldo e all'asciutto nei comodi stivali di 'sheepskin', cioè di pelle di pecora. Si può dire, dunque, che paradossalmente degli stivali con il pelo e apparentemente invernali siano nati proprio sulla spiaggia, quella di Byron Bay e nelle zone più rinomate di surf vicino, 'The Pass', 'Wategos' e 'Cosy corner', si fanno risalire le più antiche origini del marchio Hugg.
Nel 1978, poi, un surfista di nome Brian Smith arrivò in California carico di borse di pelle di pecora e stivali, sperando che il clima rilassato e sportivo della California del sud avrebbe apprezzato quello stile di stivale. Così fu, da San Diego a Santa Cruz, tutte località di surf gli stivali Ugg diventarono un simbolo della cultura surfista americana. La moda e la mania si spostò, poi, anche nelle grandi città e diventò un trademark, così come Brian Smith lo aveva immaginato. Come si sa, poichè è storia più recente, gli stivali Ugg sono diventati un simbolo estremamente fashion e sono stati esportati in tutto il mondo a partire dagli anni 2000.

Insomma, la Hugg mania ha contagiato tutti.
...Anche il più attraente quarterback dell'NFL Tom Brady, che tra l'altro domani gioca la sua 4 finale del superbowl contro i Giants di Eli Manning di New York, in una grandissima finale tra New York e Boston.
Magari Brady tirerà fuori i suoi Ugg a un certo punto.. 

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